La stagione 2024 del progetto Una vela per la rinascita sta per iniziare, a oggi abbiamo ricevuto un totale di 103 richieste da parte di altrettante donne. Ma chi sono le donne che chiedono di partecipare alle attività di Una vela per la rinascita?
Sono donne che la vita ha messo di fronte a grandi difficoltà, donne che hanno affrontato una patologia importante, talvolta l’hanno superata, altre volte sono destinate a conviverci, sono donne che emergono da un passato di maltrattamenti o donne con un vissuto particolarmente complesso.
Tutte sono donne che si rivolgono a noi per ritrovare la serenità e la spinta per ritornare a volare, a vivere e non sopravvivere..
Tra loro c’è Carla, che spiega che lei ha un tumore metastatico già da qualche anno, per fortuna è sotto controllo e le terapie sembrano essere efficaci, ma non sa quanto si protrarrà questa condizione in qualche modo fortunata; Paola, invece, racconta della vita con una figlia disabile e un marito malato; Laura ha avuto due ictus in giovane età e ancora ne porta le conseguenze; Letizia dopo anni è riuscita ad allontanarsi da un marito violento, ha dovuto cambiare lavoro e rivoluzionare la sua vita per ritrovare un equilibrio ed evitare le continue vessazioni; Andreina ha una malformazione cardiaca che si è rivelata in seguito a un divorzio travagliato e da supermamma e professionista sempre sulla cresta dell’onda si è trovata a dover tirare il freno a mano e non poterlo più mollare; Giulia convive con un aneurisma cerebrale inoperabile che potrebbe rimanere lì, fermo immobile per sempre, oppure esplodere e portarla alla morte in pochi istanti; Elena a 28 anni e con una bambina piccola ha scoperto di avere una leucemia e racconta, tra le altre cose, il dramma dell’isolamento che con questa patologia diventa necessario e del dover vivere la propria paura in solitudine.
E poi ancora Maura, con un tumore rarissimo che la accompagna e la accompagnerà per tutta la vita alla costante ricerca della terapia giusta. Ma potrai guarire, vero? Le domando. No, mi dice, ma per ora sto abbastanza bene e la situazione è sotto controllo. Il poi? Chi lo sa.
Per molte di loro alle problematiche legate alla propria condizione si sono aggiunti problemi economici, sia per poter ricorrere a cure e sostegni, sia perché alcune di loro non sono più in grado di sostenere i ritmi di un lavoro a tempo pieno e hanno dovuto smettere.
I nomi sono tutti di fantasia, ma le storie sono quelle delle donne del progetto Una vela per la rinascita e di queste storie ve ne potrei raccontare 100, ciascuna diversa dall’altra, ma tutte di donne che affrontano ogni giorno il proprio dramma e ci chiedono di dare loro la possibilità di fuggire da un quotidiano spesso tanto difficile per vivere qualche giorno all’insegna del benessere e della serenità.
Quando Maria, Laura, Carla arrivano ai pontili sono sempre un po’ timorose, ma anche tanto curiose.
<<Devo salire su quella passerella? No, no, non ce la faccio… >>
Ecco però tendersi la mano di Marta, che sulla passerella è già passata e ha capito che invece si può fare eccome.
Salgono in barca, la barca che per i successivi due, tre o quattro giorni diventerà la loro casa sull’acqua che immediatamente inizia a risuonare di un allegro cicaleccio.
Le potrete incontrare mentre passano chiacchierando sorridenti lungo i pontili del Club Nautico, quando spuntano la mattina dal tambuccio di Baraonda, Ginostra o di Amnesia, a cena – tutte insieme con le barche ormeggiate l’una accanto all’altra o sedute a prua sotto le stelle mentre chiacchierano del più e del meno e dei loro sogni futuri.
Una vela per la rinascita diventa un’avventura che inizia da lontano, arriva ai pontili del Club Nautico di Marina di Carrara e prende il largo, si salpa ed ecco compiersi la magia del mare, le barche che scivolano in silenzio portate dal vento e la costa che si dispiega sotto gli sguardi stupiti delle partecipanti.
La costa apuana con le sue Alpi, bianche regine di marmo che si stagliano sullo sfondo, il mare limpido e blu, i borghi del golfo dei poeti con le loro casette variopinte, le loro storie e leggende fanno da contorno alle giornate in mare, durante le quali le donne in barca imparano a conoscere nodi, andature e a tenere il timone, a bordo si parla di alimentazione con la nutrizionista, di tutela dell’ambiente con gli esperti di Greenplanner e si viene seguite dalla fisioterapista, che in barca e in acqua aiuta le novelle marinaie a riprendere contatto con il proprio corpo.
Il mare e la vela sono un potente amplificatore di emozioni, e spesso le donne di Una vela per la rinascita si trovano ad affrontare e superare vecchi e nuovi timori e a scoprire inaspettate capacità.
C’è Ilaria, che lei in acqua non entra, figurati poi dove non si tocca, poi si fa coraggio incitata dalle sue compagne di ventura, si aggrappa a uno dei tubi galleggianti e con grande stupore scopre che non c’è nulla di cui aver paura. Il giorno successivo sarà la prima a tuffarsi, felicissima perché in tanti anni non era mai riuscita prima a superare questa sua paura.
Paola non mette il costume e non va al mare da anni ormai, in barca con noi getta finalmente via il peso delle coperture, capisce di essere bellissima e da allora non perde occasione per godersi una giornata di mare; Alice non riusciva più a fare nulla in autonomia, ma quando è stata accolta nel nostro programma ha preso un treno, ha salutato tutta la famiglia e ha intrapreso un lungo viaggio per raggiungerci.
Arrivano da tutta Italia, fin dalla Svizzera, hanno storie diverse e in barca rifioriscono e creano legami bellissimi che restano e crescono nel tempo.
Sono loro le donne di Una vela per la rinascita, donne come tante la cui vita a un certo punto è diventata complessa, difficile e hanno bisogno di nuovi stimoli per ripartire, di una mano tesa e del supporto che la velaterapia e l’aiuto da parte dei professionisti del team di ASD MAD possono fornire.
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